
Il silenzio si stava trasformando in immobilità. Non riuscivo a calcolare i tempi del silenzio, se non attraverso l’oscura pesantezza che si depositava sugli oggetti, presagio della sera in arrivo. «Sei così taciturno!…», ho detto inaspettatamente, infrangendo i taciti divieti di parlare e insieme di voltarmi verso di lui. «Se non parlo, vuol dire che non ho problemi, che li ho tutti acquietati», ha risposto, accettando anche lui entrambe le infrazioni. Il sorriso impercettibile si spegneva nel blu scuro del suo sguardo. «Anch’io amo il silenzio, quanto la musica». «Io riempio di musica il silenzio».
Vilma Costantini, poetessa, giornalista, sinologa, ha compiuto studi di orientalistica presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha svolto un’intensa attività di traduzione sia dal cinese classico che dal cinese moderno, con particolare attenzione alla poesia. Numerose traduzioni di poeti cinesi contemporanei sono state pubblicate su riviste come “Alfabeta”, “il verri”, “Ritmica”, ecc. Ha tradotto inoltre romanzi e poesie dal russo e dal polacco. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti dal 1982, ha collaborato con i maggiori quotidiani, tra cui “La Repubblica”, dal 1985 al 1992.

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