Organsa
2021, pp. 270
“Un romanzo su un piccolo paese della Bassa poco fuori Parma, su un’Italia dove sfruttatori e sfruttati convivono nella stessa famiglia e chi si sfianca di fatica guadagna una miseria. Lo sguardo che narra è quello implacabile di una bambina che tutto annota e soprattutto controlla filtrando e passando al vaglio le prepotenze e gli assurdi cedimenti, che misura l’esattezza di quello che vede con l’esattezza di una dizione cristallina, che sa rendere cristallino anche un dialetto ostico come il parmense". Milli Graffi
conceptual writing
2018, pp. 248
Reframing, Uncreativity, Unoriginality sono alcune delle modalità compositive che caratterizzano la conceptual writing, un movimento di poeti, artisti e scrittori sperimentali attivi in particolare nel mondo anglosassone, e in grado di dialogare con sistemi solo apparentemente lontani da quello più strettamente letterario.
Tomás Maldonado intellettuale politecnico
2020
Tomás Maldonado è molto più che solamente un filosofo della tecnica o un critico della tecnologia. Il suo discorso attraversa il dibattito semiotico e la riflessione culturologica a partire dal contenzioso con Umberto Eco. Affronta la questione ambientale e la teoria della rappresentazione, focalizza l’attenzione sul corpo protetico e tecnologico.
Le poesie
150
Ecco un’altra delle meravigliose figure capovolte e ricapovolte e riaperte e richiuse e spostate e sigillate e rivelate e nascoste di Angelo Lumelli. Le poesie, la raccolta di tutte le poesie che ogni poeta che si rispetti finalmente dà alle stampe come canonico atto finale di onorata carriera, Lumelli ce lo concede aggiungendo due importanti variazioni al canone: — le dispone a ritroso, cominciando dai più recenti libri di poesia per finire in una rovesciata progressione con il primo libro in assoluto; — sottopone tutte le poesie singolarmente e globalmente a una generosa generante e rigenerante riscrittura
SUB
C’è sempre nella fotografia una occulta aspirazione allo storytelling, come se ogni scatto fosse l’interruzione di un narrato. Nel libro di Giacomo Devecchi la fotografia è usata come strumento di indagine su un tema essenziale che ci riguarda tutti da vicino, il tema dello spirito o dell’anima o della psiche, comunque lo si voglia chiamare. È proprio quel SUB sovrapposto alla copertina che allude e ci indica il subconscio. La fotografia è usata come punta di scalpello per stanare tracce minimali, o massimali oppure segni e allusioni dell’inconscio.