Il libro di Laura Cingolani corre sul confine tra il libro-quaderno degli appunti e dei ghirigori quotidiani che si vanno imponendo come autonoma invenzione e l’altro tipo di libro, il libro-oggetto ormai consolidato e perfezionato in un perfetto equilibrio di verbalità e visualità. Eppure è diverso da tutti i libri-oggetto conosciuti finora. Predilige il flusso, il continuo scorrimento di inarrestabili connessioni, il variare del ritmo in questo scorrere: un ritmo che non è solo quello dei versi, anche nella visualità c’è una musica che varia dalla sordina al fragoroso all’allegro. Laura Cingolani vive a Roma. Esplora poesia lineare, sonora, performativa, visiva, elettronica. Conduce laboratori di poesia e arteterapia. La raccolta Mangio alberi e altre poesie – finalista al Premio Nazionale Elio Pagliarani nel 2015 e al Premio Arcipelago Itaca nel 2017– è la sua opera prima. Il libro di Laura Cingolani corre sul confine tra il libro-quaderno degli appunti e dei ghirigori quotidiani che si vanno imponendo come autonoma invenzione e l’altro tipo di libro, il libro-oggetto ormai consolidato e perfezionato in un perfetto equilibrio di verbalità e visualità. Eppure è diverso da tutti i libri-oggetto conosciuti finora. Predilige il flusso, il continuo scorrimento di inarrestabili connessioni, il variare del ritmo in questo scorrere: un ritmo che non è solo quello dei versi, anche nella visualità c’è una musica che varia dalla sordina al fragoroso all’allegro. Laura Cingolani vive a Roma. Esplora poesia lineare, sonora, performativa, visiva, elettronica. Conduce laboratori di poesia e arteterapia. La raccolta Mangio alberi e altre poesie – finalista al Premio Nazionale Elio Pagliarani nel 2015 e al Premio Arcipelago Itaca nel 2017– è la sua opera prima. Il libro di Laura Cingolani corre sul confine tra il libro-quaderno degli appunti e dei ghirigori quotidiani che si vanno imponendo come autonoma invenzione e l’altro tipo di libro, il libro-oggetto ormai consolidato e perfezionato in un perfetto equilibrio di verbalità e visualità. Eppure è diverso da tutti i libri-oggetto conosciuti finora. Predilige il flusso, il continuo scorrimento di inarrestabili connessioni, il variare del ritmo in questo scorrere: un ritmo che non è solo quello dei versi, anche nella visualità c’è una musica che varia dalla sordina al fragoroso all’allegro. Laura Cingolani vive a Roma. Esplora poesia lineare, sonora, performativa, visiva, elettronica. Conduce laboratori di poesia e arteterapia. La raccolta Mangio alberi e altre poesie – finalista al Premio Nazionale Elio Pagliarani nel 2015 e al Premio Arcipelago Itaca nel 2017– è la sua opera prima. Il libro di Laura Cingolani corre sul confine tra il libro-quaderno degli appunti e dei ghirigori quotidiani che si vanno imponendo come autonoma invenzione e l’altro tipo di libro, il libro-oggetto ormai consolidato e perfezionato in un perfetto equilibrio di verbalità e visualità. Eppure è diverso da tutti i libri-oggetto conosciuti finora. Predilige il flusso, il continuo scorrimento di inarrestabili connessioni, il variare del ritmo in questo scorrere: un ritmo che non è solo quello dei versi, anche nella visualità c’è una musica che varia dalla sordina al fragoroso all’allegro. Laura Cingolani vive a Roma. Esplora poesia lineare, sonora, performativa, visiva, elettronica. Conduce laboratori di poesia e arteterapia. La raccolta Mangio alberi e altre poesie – finalista al Premio Nazionale Elio Pagliarani nel 2015 e al Premio Arcipelago Itaca nel 2017– è la sua opera prima.
Prezzo di copertina: 14 €
Prezzo web: 11.9 €
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