Che cosa riesce a fare Lumelli con le sue scritture è il piccolo rebus che stuzzica l’incauto lettore voglioso di capire e di afferrare l’insieme. Chi sa di filosofia è pronto a fissare i punti cardinali e a srotolare l’insostenibile trama, intercalata da grovigli e uscite liberatrici, ma molto presto si troverà abbandonato anche dai suoi strumenti ormai inutilizzabili. Nanni Cagnone ci avverte nell’introduzione che il libro «ha l’aspetto della prosa e pur frequenta sfrontatamente la poesia». La scrittura di Lumelli non accetta che le vengano poste delle doman- de, eppure le sollecita di continuo in un gioco che lavora in profondità, e alla fine il lettore ha la certezza di aver afferrato e capito qualcosa che gli piace, ma che già gli è sfuggito, segno che tutto era giocato sui confini. Angelo Lumelli vive alla Ramata, una località tra il Piemonte e la Lombardia dell'Oltrepò. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Cosa bella cosa (1977), Trattatello incostante (1980), Bambina teoria (1980), Seelenboulevard (1999), Per non essere l’acqua che amo (2008); i romanzi: Un pieno di super (2005), La sposa vestita (2006). Ha tradotto Novalis, Peter Rosei, Friedrich Torberg. Ha in preparazione: Storie dell’inespresso (letture di Hölderlin e Trakl), Mappe senza strade (poesia), La vecchiaia del bambino Matteo (romanzo), La doppia faccia della pasta sfoglia (storie di paesaggi, di animali e di persone) recensioni: Giulia Niccolai su "cultweek", 28 dicembre 2015 Che cosa riesce a fare Lumelli con le sue scritture è il piccolo rebus che stuzzica l’incauto lettore voglioso di capire e di afferrare l’insieme. Chi sa di filosofia è pronto a fissare i punti cardinali e a srotolare l’insostenibile trama, intercalata da grovigli e uscite liberatrici, ma molto presto si troverà abbandonato anche dai suoi strumenti ormai inutilizzabili. Nanni Cagnone ci avverte nell’introduzione che il libro «ha l’aspetto della prosa e pur frequenta sfrontatamente la poesia». La scrittura di Lumelli non accetta che le vengano poste delle doman- de, eppure le sollecita di continuo in un gioco che lavora in profondità, e alla fine il lettore ha la certezza di aver afferrato e capito qualcosa che gli piace, ma che già gli è sfuggito, segno che tutto era giocato sui confini. Angelo Lumelli vive alla Ramata, una località tra il Piemonte e la Lombardia dell'Oltrepò. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Cosa bella cosa (1977), Trattatello incostante (1980), Bambina teoria (1980), Seelenboulevard (1999), Per non essere l’acqua che amo (2008); i romanzi: Un pieno di super (2005), La sposa vestita (2006). Ha tradotto Novalis, Peter Rosei, Friedrich Torberg. Ha in preparazione: Storie dell’inespresso (letture di Hölderlin e Trakl), Mappe senza strade (poesia), La vecchiaia del bambino Matteo (romanzo), La doppia faccia della pasta sfoglia (storie di paesaggi, di animali e di persone) recensioni: Giulia Niccolai su "cultweek", 28 dicembre 2015 Che cosa riesce a fare Lumelli con le sue scritture è il piccolo rebus che stuzzica l’incauto lettore voglioso di capire e di afferrare l’insieme. Chi sa di filosofia è pronto a fissare i punti cardinali e a srotolare l’insostenibile trama, intercalata da grovigli e uscite liberatrici, ma molto presto si troverà abbandonato anche dai suoi strumenti ormai inutilizzabili. Nanni Cagnone ci avverte nell’introduzione che il libro «ha l’aspetto della prosa e pur frequenta sfrontatamente la poesia». La scrittura di Lumelli non accetta che le vengano poste delle doman- de, eppure le sollecita di continuo in un gioco che lavora in profondità, e alla fine il lettore ha la certezza di aver afferrato e capito qualcosa che gli piace, ma che già gli è sfuggito, segno che tutto era giocato sui confini. Angelo Lumelli vive alla Ramata, una località tra il Piemonte e la Lombardia dell'Oltrepò. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Cosa bella cosa (1977), Trattatello incostante (1980), Bambina teoria (1980), Seelenboulevard (1999), Per non essere l’acqua che amo (2008); i romanzi: Un pieno di super (2005), La sposa vestita (2006). Ha tradotto Novalis, Peter Rosei, Friedrich Torberg. Ha in preparazione: Storie dell’inespresso (letture di Hölderlin e Trakl), Mappe senza strade (poesia), La vecchiaia del bambino Matteo (romanzo), La doppia faccia della pasta sfoglia (storie di paesaggi, di animali e di persone) recensioni: Giulia Niccolai su "cultweek", 28 dicembre 2015 Che cosa riesce a fare Lumelli con le sue scritture è il piccolo rebus che stuzzica l’incauto lettore voglioso di capire e di afferrare l’insieme. Chi sa di filosofia è pronto a fissare i punti cardinali e a srotolare l’insostenibile trama, intercalata da grovigli e uscite liberatrici, ma molto presto si troverà abbandonato anche dai suoi strumenti ormai inutilizzabili. Nanni Cagnone ci avverte nell’introduzione che il libro «ha l’aspetto della prosa e pur frequenta sfrontatamente la poesia». La scrittura di Lumelli non accetta che le vengano poste delle doman- de, eppure le sollecita di continuo in un gioco che lavora in profondità, e alla fine il lettore ha la certezza di aver afferrato e capito qualcosa che gli piace, ma che già gli è sfuggito, segno che tutto era giocato sui confini. Angelo Lumelli vive alla Ramata, una località tra il Piemonte e la Lombardia dell'Oltrepò. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Cosa bella cosa (1977), Trattatello incostante (1980), Bambina teoria (1980), Seelenboulevard (1999), Per non essere l’acqua che amo (2008); i romanzi: Un pieno di super (2005), La sposa vestita (2006). Ha tradotto Novalis, Peter Rosei, Friedrich Torberg. Ha in preparazione: Storie dell’inespresso (letture di Hölderlin e Trakl), Mappe senza strade (poesia), La vecchiaia del bambino Matteo (romanzo), La doppia faccia della pasta sfoglia (storie di paesaggi, di animali e di persone) recensioni: Giulia Niccolai su "cultweek", 28 dicembre 2015 Che cosa riesce a fare Lumelli con le sue scritture è il piccolo rebus che stuzzica l’incauto lettore voglioso di capire e di afferrare l’insieme. Chi sa di filosofia è pronto a fissare i punti cardinali e a srotolare l’insostenibile trama, intercalata da grovigli e uscite liberatrici, ma molto presto si troverà abbandonato anche dai suoi strumenti ormai inutilizzabili. Nanni Cagnone ci avverte nell’introduzione che il libro «ha l’aspetto della prosa e pur frequenta sfrontatamente la poesia». La scrittura di Lumelli non accetta che le vengano poste delle doman- de, eppure le sollecita di continuo in un gioco che lavora in profondità, e alla fine il lettore ha la certezza di aver afferrato e capito qualcosa che gli piace, ma che già gli è sfuggito, segno che tutto era giocato sui confini. Angelo Lumelli vive alla Ramata, una località tra il Piemonte e la Lombardia dell'Oltrepò. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Cosa bella cosa (1977), Trattatello incostante (1980), Bambina teoria (1980), Seelenboulevard (1999), Per non essere l’acqua che amo (2008); i romanzi: Un pieno di super (2005), La sposa vestita (2006). Ha tradotto Novalis, Peter Rosei, Friedrich Torberg. Ha in preparazione: Storie dell’inespresso (letture di Hölderlin e Trakl), Mappe senza strade (poesia), La vecchiaia del bambino Matteo (romanzo), La doppia faccia della pasta sfoglia (storie di paesaggi, di animali e di persone) recensioni: Giulia Niccolai su "cultweek", 28 dicembre 2015
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