Tomás Maldonado è molto più che solamente un filosofo della tecnica o un critico della tecnologia. Il suo discorso attraversa il dibattito semiotico e la riflessione culturologica a partire dal contenzioso con Umberto Eco. Affronta la questione ambientale e la teoria della rappresentazione, focalizza l’attenzione sul corpo protetico e tecnologico. E infine, nello scenario dell’universalizzazione dell’informatica indaga il rapporto fra realtà e virtualità per passare alla riconsiderazione del concetto di memoria. Questo libro percorre in modo inclusivo tutti gli aspetti del lavoro di Tomás Maldonado proponendo un’immagine coerente e polifonica di una ricerca fondata sulla convinzione di una forte tecnicità della dimensione intellettuale: il formarsi del sapere, il manifestarlo e il trasmetterlo, l’apprenderlo e l’insegnarlo sono il risultato di procedure, tecniche e tecnologie sottoposte a una continua rielaborazione e validazione. Non manca il ricordo della persona: Maldonado è un maestro della narrazione orale e di un’aneddotica fantasiosa e talvolta fulminante, un narratore che sente la propria vita come un’avventura e la vede come l’inanellarsi di un’infinità di incontri. Giovanni Anceschi (Milano, 1939) nei primissimi anni ’60 è protagonista dell’Arte cinetica e programmata/ Nouvelles Tendences. Con Tomás Maldonado studia e si laurea alla scuola di Ulm (anni ’60). Partecipa al movimento internazionale della Poesia Concreta, Visiva e Totale. È designer, saggista e organizzatore di cultura della multimodalità, in Italia e all’estero. Libri: Monogrammi e figure, La casa Usher, Firenze 1988 e L’oggetto della raffigurazione, Etaslibri, Milano 1992. Ha insegnato discipline del design della comunicazione per 44 anni presso il DAMS di Bologna, il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia. Tomás Maldonado è molto più che solamente un filosofo della tecnica o un critico della tecnologia. Il suo discorso attraversa il dibattito semiotico e la riflessione culturologica a partire dal contenzioso con Umberto Eco. Affronta la questione ambientale e la teoria della rappresentazione, focalizza l’attenzione sul corpo protetico e tecnologico. E infine, nello scenario dell’universalizzazione dell’informatica indaga il rapporto fra realtà e virtualità per passare alla riconsiderazione del concetto di memoria. Questo libro percorre in modo inclusivo tutti gli aspetti del lavoro di Tomás Maldonado proponendo un’immagine coerente e polifonica di una ricerca fondata sulla convinzione di una forte tecnicità della dimensione intellettuale: il formarsi del sapere, il manifestarlo e il trasmetterlo, l’apprenderlo e l’insegnarlo sono il risultato di procedure, tecniche e tecnologie sottoposte a una continua rielaborazione e validazione. Non manca il ricordo della persona: Maldonado è un maestro della narrazione orale e di un’aneddotica fantasiosa e talvolta fulminante, un narratore che sente la propria vita come un’avventura e la vede come l’inanellarsi di un’infinità di incontri. Giovanni Anceschi (Milano, 1939) nei primissimi anni ’60 è protagonista dell’Arte cinetica e programmata/ Nouvelles Tendences. Con Tomás Maldonado studia e si laurea alla scuola di Ulm (anni ’60). Partecipa al movimento internazionale della Poesia Concreta, Visiva e Totale. È designer, saggista e organizzatore di cultura della multimodalità, in Italia e all’estero. Libri: Monogrammi e figure, La casa Usher, Firenze 1988 e L’oggetto della raffigurazione, Etaslibri, Milano 1992. Ha insegnato discipline del design della comunicazione per 44 anni presso il DAMS di Bologna, il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia. Tomás Maldonado è molto più che solamente un filosofo della tecnica o un critico della tecnologia. Il suo discorso attraversa il dibattito semiotico e la riflessione culturologica a partire dal contenzioso con Umberto Eco. Affronta la questione ambientale e la teoria della rappresentazione, focalizza l’attenzione sul corpo protetico e tecnologico. E infine, nello scenario dell’universalizzazione dell’informatica indaga il rapporto fra realtà e virtualità per passare alla riconsiderazione del concetto di memoria. Questo libro percorre in modo inclusivo tutti gli aspetti del lavoro di Tomás Maldonado proponendo un’immagine coerente e polifonica di una ricerca fondata sulla convinzione di una forte tecnicità della dimensione intellettuale: il formarsi del sapere, il manifestarlo e il trasmetterlo, l’apprenderlo e l’insegnarlo sono il risultato di procedure, tecniche e tecnologie sottoposte a una continua rielaborazione e validazione. Non manca il ricordo della persona: Maldonado è un maestro della narrazione orale e di un’aneddotica fantasiosa e talvolta fulminante, un narratore che sente la propria vita come un’avventura e la vede come l’inanellarsi di un’infinità di incontri. Giovanni Anceschi (Milano, 1939) nei primissimi anni ’60 è protagonista dell’Arte cinetica e programmata/ Nouvelles Tendences. Con Tomás Maldonado studia e si laurea alla scuola di Ulm (anni ’60). Partecipa al movimento internazionale della Poesia Concreta, Visiva e Totale. È designer, saggista e organizzatore di cultura della multimodalità, in Italia e all’estero. Libri: Monogrammi e figure, La casa Usher, Firenze 1988 e L’oggetto della raffigurazione, Etaslibri, Milano 1992. Ha insegnato discipline del design della comunicazione per 44 anni presso il DAMS di Bologna, il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia. Tomás Maldonado è molto più che solamente un filosofo della tecnica o un critico della tecnologia. Il suo discorso attraversa il dibattito semiotico e la riflessione culturologica a partire dal contenzioso con Umberto Eco. Affronta la questione ambientale e la teoria della rappresentazione, focalizza l’attenzione sul corpo protetico e tecnologico. E infine, nello scenario dell’universalizzazione dell’informatica indaga il rapporto fra realtà e virtualità per passare alla riconsiderazione del concetto di memoria. Questo libro percorre in modo inclusivo tutti gli aspetti del lavoro di Tomás Maldonado proponendo un’immagine coerente e polifonica di una ricerca fondata sulla convinzione di una forte tecnicità della dimensione intellettuale: il formarsi del sapere, il manifestarlo e il trasmetterlo, l’apprenderlo e l’insegnarlo sono il risultato di procedure, tecniche e tecnologie sottoposte a una continua rielaborazione e validazione. Non manca il ricordo della persona: Maldonado è un maestro della narrazione orale e di un’aneddotica fantasiosa e talvolta fulminante, un narratore che sente la propria vita come un’avventura e la vede come l’inanellarsi di un’infinità di incontri. Giovanni Anceschi (Milano, 1939) nei primissimi anni ’60 è protagonista dell’Arte cinetica e programmata/ Nouvelles Tendences. Con Tomás Maldonado studia e si laurea alla scuola di Ulm (anni ’60). Partecipa al movimento internazionale della Poesia Concreta, Visiva e Totale. È designer, saggista e organizzatore di cultura della multimodalità, in Italia e all’estero. Libri: Monogrammi e figure, La casa Usher, Firenze 1988 e L’oggetto della raffigurazione, Etaslibri, Milano 1992. Ha insegnato discipline del design della comunicazione per 44 anni presso il DAMS di Bologna, il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia. Tomás Maldonado è molto più che solamente un filosofo della tecnica o un critico della tecnologia. Il suo discorso attraversa il dibattito semiotico e la riflessione culturologica a partire dal contenzioso con Umberto Eco. Affronta la questione ambientale e la teoria della rappresentazione, focalizza l’attenzione sul corpo protetico e tecnologico. E infine, nello scenario dell’universalizzazione dell’informatica indaga il rapporto fra realtà e virtualità per passare alla riconsiderazione del concetto di memoria. Questo libro percorre in modo inclusivo tutti gli aspetti del lavoro di Tomás Maldonado proponendo un’immagine coerente e polifonica di una ricerca fondata sulla convinzione di una forte tecnicità della dimensione intellettuale: il formarsi del sapere, il manifestarlo e il trasmetterlo, l’apprenderlo e l’insegnarlo sono il risultato di procedure, tecniche e tecnologie sottoposte a una continua rielaborazione e validazione. Non manca il ricordo della persona: Maldonado è un maestro della narrazione orale e di un’aneddotica fantasiosa e talvolta fulminante, un narratore che sente la propria vita come un’avventura e la vede come l’inanellarsi di un’infinità di incontri. Giovanni Anceschi (Milano, 1939) nei primissimi anni ’60 è protagonista dell’Arte cinetica e programmata/ Nouvelles Tendences. Con Tomás Maldonado studia e si laurea alla scuola di Ulm (anni ’60). Partecipa al movimento internazionale della Poesia Concreta, Visiva e Totale. È designer, saggista e organizzatore di cultura della multimodalità, in Italia e all’estero. Libri: Monogrammi e figure, La casa Usher, Firenze 1988 e L’oggetto della raffigurazione, Etaslibri, Milano 1992. Ha insegnato discipline del design della comunicazione per 44 anni presso il DAMS di Bologna, il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia. Tomás Maldonado è molto più che solamente un filosofo della tecnica o un critico della tecnologia. Il suo discorso attraversa il dibattito semiotico e la riflessione culturologica a partire dal contenzioso con Umberto Eco. Affronta la questione ambientale e la teoria della rappresentazione, focalizza l’attenzione sul corpo protetico e tecnologico. E infine, nello scenario dell’universalizzazione dell’informatica indaga il rapporto fra realtà e virtualità per passare alla riconsiderazione del concetto di memoria. Questo libro percorre in modo inclusivo tutti gli aspetti del lavoro di Tomás Maldonado proponendo un’immagine coerente e polifonica di una ricerca fondata sulla convinzione di una forte tecnicità della dimensione intellettuale: il formarsi del sapere, il manifestarlo e il trasmetterlo, l’apprenderlo e l’insegnarlo sono il risultato di procedure, tecniche e tecnologie sottoposte a una continua rielaborazione e validazione. Non manca il ricordo della persona: Maldonado è un maestro della narrazione orale e di un’aneddotica fantasiosa e talvolta fulminante, un narratore che sente la propria vita come un’avventura e la vede come l’inanellarsi di un’infinità di incontri. Giovanni Anceschi (Milano, 1939) nei primissimi anni ’60 è protagonista dell’Arte cinetica e programmata/ Nouvelles Tendences. Con Tomás Maldonado studia e si laurea alla scuola di Ulm (anni ’60). Partecipa al movimento internazionale della Poesia Concreta, Visiva e Totale. È designer, saggista e organizzatore di cultura della multimodalità, in Italia e all’estero. Libri: Monogrammi e figure, La casa Usher, Firenze 1988 e L’oggetto della raffigurazione, Etaslibri, Milano 1992. Ha insegnato discipline del design della comunicazione per 44 anni presso il DAMS di Bologna, il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia.
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