Tomaso Kemeny

Boomerang

2017, pp. 68

L'inconfondibile voce di Tomaso Kemeny celebra qui un immaginario dove il sogno e il reale cessano di apparire in contraddizione. “Ghost poems” che apre il volume, dà voce a una ventina di poeti del ’900, fantasmi in azione, da Attilio Bertolucci a Amelia Rosselli. Nella parte seconda , “Voci”, il poeta riporta sulla pagina gesta e parole che custodiscono l'eterna lotta tra il potere e la rivolta contro le ingiustizie e le violenze del mondo. Dalle voci di Eschilo e Platone si giunge, tra le altre, alle parole di Albert Camus, Larung Ghar, Rosa Parks per sfociare nel sogno sublime di Martin Luther King in cui donne e uomini di tutte le civiltà ed etnie si sentono accomunati nei valori fondanti la fratellanza universale. Tomaso Kemeny (Budapest 1938), vive a Milano, come anglista ha scritto libri, saggi e articoli sull’opera di Marlowe, Coleridge, Shelley, Lord Byron, Carroll, Dylan Thomas, Joyce e Pound. Ha pubblicato undici libri di poesia tra cui Il guanto del sicario (1976), Il libro dell’Angelo (1991), La Transilvania liberata (2005), Poemetto gastronomico e altri nutrimenti (2012), 107 incontri con la prosa e la poesia (2014). È tra i fondatori del movimento internazionale mitomodernista (1994) e del movimento “Poetry and Discovery” (2016) nonché della Casa della poesia di Milano (2006). L'inconfondibile voce di Tomaso Kemeny celebra qui un immaginario dove il sogno e il reale cessano di apparire in contraddizione. “Ghost poems” che apre il volume, dà voce a una ventina di poeti del ’900, fantasmi in azione, da Attilio Bertolucci a Amelia Rosselli. Nella parte seconda , “Voci”, il poeta riporta sulla pagina gesta e parole che custodiscono l'eterna lotta tra il potere e la rivolta contro le ingiustizie e le violenze del mondo. Dalle voci di Eschilo e Platone si giunge, tra le altre, alle parole di Albert Camus, Larung Ghar, Rosa Parks per sfociare nel sogno sublime di Martin Luther King in cui donne e uomini di tutte le civiltà ed etnie si sentono accomunati nei valori fondanti la fratellanza universale. Tomaso Kemeny (Budapest 1938), vive a Milano, come anglista ha scritto libri, saggi e articoli sull’opera di Marlowe, Coleridge, Shelley, Lord Byron, Carroll, Dylan Thomas, Joyce e Pound. Ha pubblicato undici libri di poesia tra cui Il guanto del sicario (1976), Il libro dell’Angelo (1991), La Transilvania liberata (2005), Poemetto gastronomico e altri nutrimenti (2012), 107 incontri con la prosa e la poesia (2014). È tra i fondatori del movimento internazionale mitomodernista (1994) e del movimento “Poetry and Discovery” (2016) nonché della Casa della poesia di Milano (2006). L'inconfondibile voce di Tomaso Kemeny celebra qui un immaginario dove il sogno e il reale cessano di apparire in contraddizione. “Ghost poems” che apre il volume, dà voce a una ventina di poeti del ’900, fantasmi in azione, da Attilio Bertolucci a Amelia Rosselli. Nella parte seconda , “Voci”, il poeta riporta sulla pagina gesta e parole che custodiscono l'eterna lotta tra il potere e la rivolta contro le ingiustizie e le violenze del mondo. Dalle voci di Eschilo e Platone si giunge, tra le altre, alle parole di Albert Camus, Larung Ghar, Rosa Parks per sfociare nel sogno sublime di Martin Luther King in cui donne e uomini di tutte le civiltà ed etnie si sentono accomunati nei valori fondanti la fratellanza universale. Tomaso Kemeny (Budapest 1938), vive a Milano, come anglista ha scritto libri, saggi e articoli sull’opera di Marlowe, Coleridge, Shelley, Lord Byron, Carroll, Dylan Thomas, Joyce e Pound. Ha pubblicato undici libri di poesia tra cui Il guanto del sicario (1976), Il libro dell’Angelo (1991), La Transilvania liberata (2005), Poemetto gastronomico e altri nutrimenti (2012), 107 incontri con la prosa e la poesia (2014). È tra i fondatori del movimento internazionale mitomodernista (1994) e del movimento “Poetry and Discovery” (2016) nonché della Casa della poesia di Milano (2006). L'inconfondibile voce di Tomaso Kemeny celebra qui un immaginario dove il sogno e il reale cessano di apparire in contraddizione. “Ghost poems” che apre il volume, dà voce a una ventina di poeti del ’900, fantasmi in azione, da Attilio Bertolucci a Amelia Rosselli. Nella parte seconda , “Voci”, il poeta riporta sulla pagina gesta e parole che custodiscono l'eterna lotta tra il potere e la rivolta contro le ingiustizie e le violenze del mondo. Dalle voci di Eschilo e Platone si giunge, tra le altre, alle parole di Albert Camus, Larung Ghar, Rosa Parks per sfociare nel sogno sublime di Martin Luther King in cui donne e uomini di tutte le civiltà ed etnie si sentono accomunati nei valori fondanti la fratellanza universale. Tomaso Kemeny (Budapest 1938), vive a Milano, come anglista ha scritto libri, saggi e articoli sull’opera di Marlowe, Coleridge, Shelley, Lord Byron, Carroll, Dylan Thomas, Joyce e Pound. Ha pubblicato undici libri di poesia tra cui Il guanto del sicario (1976), Il libro dell’Angelo (1991), La Transilvania liberata (2005), Poemetto gastronomico e altri nutrimenti (2012), 107 incontri con la prosa e la poesia (2014). È tra i fondatori del movimento internazionale mitomodernista (1994) e del movimento “Poetry and Discovery” (2016) nonché della Casa della poesia di Milano (2006).

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