«Chissà perché mi è venuta voglia, una mattina di giugno che faceva già presagire un’estate molto calda, di dare alle fiamme un mucchio di fogli accantonati da molti anni, custoditi in una scatola di cartone azzurro ormai sbiadito dal tempo. [...] Non mi era estraneo, quel fascio di fogli. Erano lettere che io avevo inviato e altre che erano destinate a me. Un epistolario assolutamente privato. Per questo volevo eliminarlo. Già da tempo stavo stendendo l’inventario delle cose da portare via con me». Inizia così Inventario di fine vita, primo racconto dei cinque raccolti in questo libro. Come nota Francesco Muzzioli nell’introduzione, «la scrittura» di Vilma Costantini « ‘gioca con il fuoco [...] malgrado l'apparente sc0rrevolezza e la notevole precisione, ha uno spessore non indifferente, tocca gangli molto sensibili». Vilma Costantini, poetessa, giornalista, sinologa, ha pubblicato nella stessa collana delle edizioni del verri Un colloquio impossibile (2013) e La musica e il silenzio (2015). «Chissà perché mi è venuta voglia, una mattina di giugno che faceva già presagire un’estate molto calda, di dare alle fiamme un mucchio di fogli accantonati da molti anni, custoditi in una scatola di cartone azzurro ormai sbiadito dal tempo. [...] Non mi era estraneo, quel fascio di fogli. Erano lettere che io avevo inviato e altre che erano destinate a me. Un epistolario assolutamente privato. Per questo volevo eliminarlo. Già da tempo stavo stendendo l’inventario delle cose da portare via con me». Inizia così Inventario di fine vita, primo racconto dei cinque raccolti in questo libro. Come nota Francesco Muzzioli nell’introduzione, «la scrittura» di Vilma Costantini « ‘gioca con il fuoco [...] malgrado l'apparente sc0rrevolezza e la notevole precisione, ha uno spessore non indifferente, tocca gangli molto sensibili». Vilma Costantini, poetessa, giornalista, sinologa, ha pubblicato nella stessa collana delle edizioni del verri Un colloquio impossibile (2013) e La musica e il silenzio (2015). «Chissà perché mi è venuta voglia, una mattina di giugno che faceva già presagire un’estate molto calda, di dare alle fiamme un mucchio di fogli accantonati da molti anni, custoditi in una scatola di cartone azzurro ormai sbiadito dal tempo. [...] Non mi era estraneo, quel fascio di fogli. Erano lettere che io avevo inviato e altre che erano destinate a me. Un epistolario assolutamente privato. Per questo volevo eliminarlo. Già da tempo stavo stendendo l’inventario delle cose da portare via con me». Inizia così Inventario di fine vita, primo racconto dei cinque raccolti in questo libro. Come nota Francesco Muzzioli nell’introduzione, «la scrittura» di Vilma Costantini « ‘gioca con il fuoco [...] malgrado l'apparente sc0rrevolezza e la notevole precisione, ha uno spessore non indifferente, tocca gangli molto sensibili». Vilma Costantini, poetessa, giornalista, sinologa, ha pubblicato nella stessa collana delle edizioni del verri Un colloquio impossibile (2013) e La musica e il silenzio (2015). «Chissà perché mi è venuta voglia, una mattina di giugno che faceva già presagire un’estate molto calda, di dare alle fiamme un mucchio di fogli accantonati da molti anni, custoditi in una scatola di cartone azzurro ormai sbiadito dal tempo. [...] Non mi era estraneo, quel fascio di fogli. Erano lettere che io avevo inviato e altre che erano destinate a me. Un epistolario assolutamente privato. Per questo volevo eliminarlo. Già da tempo stavo stendendo l’inventario delle cose da portare via con me». Inizia così Inventario di fine vita, primo racconto dei cinque raccolti in questo libro. Come nota Francesco Muzzioli nell’introduzione, «la scrittura» di Vilma Costantini « ‘gioca con il fuoco [...] malgrado l'apparente sc0rrevolezza e la notevole precisione, ha uno spessore non indifferente, tocca gangli molto sensibili». Vilma Costantini, poetessa, giornalista, sinologa, ha pubblicato nella stessa collana delle edizioni del verri Un colloquio impossibile (2013) e La musica e il silenzio (2015). «Chissà perché mi è venuta voglia, una mattina di giugno che faceva già presagire un’estate molto calda, di dare alle fiamme un mucchio di fogli accantonati da molti anni, custoditi in una scatola di cartone azzurro ormai sbiadito dal tempo. [...] Non mi era estraneo, quel fascio di fogli. Erano lettere che io avevo inviato e altre che erano destinate a me. Un epistolario assolutamente privato. Per questo volevo eliminarlo. Già da tempo stavo stendendo l’inventario delle cose da portare via con me». Inizia così Inventario di fine vita, primo racconto dei cinque raccolti in questo libro. Come nota Francesco Muzzioli nell’introduzione, «la scrittura» di Vilma Costantini « ‘gioca con il fuoco [...] malgrado l'apparente sc0rrevolezza e la notevole precisione, ha uno spessore non indifferente, tocca gangli molto sensibili». Vilma Costantini, poetessa, giornalista, sinologa, ha pubblicato nella stessa collana delle edizioni del verri Un colloquio impossibile (2013) e La musica e il silenzio (2015).
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